Transilvania
Dalla signora Borcea trascorremmo una notte:
Restammo vestiti nel letto del soggiorno
sotto il ritratto del marito morto.
La prendesti in odio perchè
a colazione ci servì caffè amaro
e ritornò a dormire
mentre nel frigorifero
avevi scorto un piatto di biscotti secchi.
Non era giorno e ripartimmo.
Tonfò dal muro il quadro sul divano,
si urtarono i bicchieri nell’armadio
e la stanza tremò tutta
al colpo leggero della porta richiusa.
La lasciavamo distrutta, come volevi,
ma vi avevamo soltanto sognato.